La storia della musica a partire dai primi anni Settanta a oggi è costellata dalla nascita e proliferazione di una nutrita serie di generi e sottogeneri – early reggae, breakbeat, acid house, techno, new age, gangsta rap, trip-hop, techno-jungle, solo per citarne alcuni – che, contaminandosi in vario modo e con esiti più o meno brillanti, hanno saputo superare il giro di boa del nuovo millennio e approdare fino agli anni Zero. Quel che accomuna la produzione musicale minuziosamente raccontata in questo volume è il suo essere espressione di una controcultura che, per statuto, nasce in opposizione alla cultura dominante, riuscendo a dar voce al disagio di generazioni costrette in un sistema che schiaccia le minoranze, emargina le criticità e appiattisce le differenze. L’anti-pop si configura dunque come un “macrogenere” capace di abbracciare tendenze musicali e culturali diverse, terreno fertile in grado di far germogliare interessanti prospettive anche nell’epoca della musica digitale. Con decine e decine di brani commentati, più di un centinaio di riferimenti ad album, autori ed etichette underground, tanti film, simboli, miti ed espressioni gergali delle controculture degli ultimi anni, questo saggio ambisce a offrire un’introduzione alla musica che ha accompagnato – e accompagna – la resistenza culturale ed estetica alla società di plastica del capitalismo avanzato.
Diego Lanzi insegna Economia Politica presso le Università di Bologna e di Venezia. Autore di più di settanta articoli su riviste nazionali e internazionali, nonché grande appassionato di musica, ha recentemente pubblicato Economia dell’Ambiente (2022) ed Il secolo breve della Macroeconomia (2023). Per diletto e passione, dal 2014, produce e distribuisce musica elettronica tramite una piccola etichetta indipendente.
Genere: Saggistica
Listino: € 21,50
Editore: Vertigo
Collana: Polis
Pagine: 552
Lingua: Italiano
EAN: 9791255370611
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