Carmelo Nasci è un lavoratore infaticabile. La sua bottega a Messina è frequentata da umili persone ma anche da personaggi di ceti sociali più alti. Sua moglie Assunta gli rimprovera di lavorare troppo e dormire poco, ma Carmelo deve mantenere la sua famiglia; soprattutto per Maria, la sua bambina, ha in mente un futuro diverso, e per prima cosa deve assicurarsi di farla studiare. Le cose vanno bene fino a che un giorno succede qualcosa di imponderabile. Una povera fattucchiera è in fin di vita lungo la strada e Carmelo raccoglie le sue ultime confessioni, un presagio apocalittico per la città di Messina e i suoi abitanti. È il 1908 e siamo alla vigilia del terremoto che distruggerà un’intera comunità. Ma il destino ha in serbo un altro progetto di vita per Carmelo, che si ritroverà di lì a poco catapultato a centinaia di chilometri di distanza, in una terra che non gli è completamente estranea, lungo l’Appennino emiliano. Stefano Petri costruisce un romanzo storico ricco di descrizioni realistiche e dettagliate, un universo popolato da personaggi dalla tempra forte capaci di affrontare le difficoltà quotidiane mantenendo una fede incrollabile, anche grazie a tradizioni e valori dal profondo significato umano e sociale.
Stefano Petri è nato nel 1976 a Porretta Terme, (Bologna). Diplomatosi al liceo scientifico nel 1995, matura un interesse sfrenato per le materie umanistiche. La madre, appassionata di letteratura, e una professoressa di italiano, motivata e innamorata dell’insegnamento, gli infonderanno stimoli fondamentali per la sua formazione culturale. Dopo la pubblicazione del suo primo libro Storie di fiume e di vita (2016), l’autore si cimenta in un romanzo cupo e drammatico, dallo stile asciutto e coinvolgente, la cui trama originale fa da cornice a un significato più profondo: per non perdere la propria identità è necessario ricordare le proprie origini.
- Genere: Narrativa
- Listino: € 17,90
- Editore: Vertigo
- Collana: Approdi
- Pagine: 472
- Lingua: Italiano
- EAN: 9788862067034